L’Arco Trionfale

Arco
Arco

A circa metà della via “Maestra” si incontra l’Arco Trionfale, simbolo della città, primo monumento della rinascita artistica di Chieri dopo la parentesi cinquecentesca.

Si tratta di una costruzione eretta nel 1580 in onore di Emanuele Filiberto, il restauratore dello Stato Sabaudo, un omaggio al sovrano per testimoniare un riavvicinamento della città alla politica dei Savoia dopo la perdita delle libertà comunali.

Nel 1586 l’Arco venne però completamente rifatto o restaurato per celebrare la nascita di Filippo Emanuele di Savoia, figlio di Carlo Emanuele I e Caterina di Spagna; terminato in un solo anno, conserva ancora oggi una lapide in ricordo della visita a Chieri della coppia ducale.

 

Il monumento quale oggi si può ammirare è una costruzione che presenta un impianto a due ordini, il secondo dei quali di dimensioni ridotte, con paraste e colonne, completato da un frontone e quattro piccole guglie.

Le nicchie del primo ordine sono oggi prive delle due statue che un tempo le ornavano, così come mancano le altre quattro (più due sul lato verso la via) poste sulla cornice aggettante sopra le colonne, ai lati della lapide celebrativa. La decisione di eliminarle venne presa già alla fine del XVI secolo, quando una di esse cadde, ma non risultò essere definitiva.

 

Arco di Chieri

Nella seconda metà del XVIII secolo gli architetti B. Vittone prima (1761) e M. L. Quarini poi (1785) effettuarono rilievi dell’edificio, per necessità di restaurarlo e per adeguarlo al gusto barocco: i disegni documentano la ricercatezza degli stucchi raffiguranti lo stemma sabaudo sul fronte verso la piazza e lo stemma di Chieri sul fronte verso la via e la presenza delle varie statue.

Danneggiato nella rivolta popolare del 1797 per cancellare i segni della monarchia, l’Arco fu restaurato già nel 1799 e successivamente nel 1837 e a fine Ottocento, quando vennero tolte definitivamente le statue e asportati gli stemmi, sostituiti da orologi.

Nel 1980 si intervenne ancora sugli intonaci con un restauro di tipo “conservativo” e oggi è nuovamente oggetto di restauri per tentare di eliminare la causa principale del degrado, l’umidità; i lavori, inoltre, hanno riportato alla luce gran parte della decorazione settecentesca.

In occasione del recente restauro, l’Associazione Carreum Potentia, con la collaborazione del Comune di Chieri, ha pubblicato un breve lavoro storico, Il Cinquecentesco Arco di piazza nell’illustre città di Chieri, che ripercorre le vicende storiche dell’edificio e quelle del personaggio che i chieresi vollero omaggiare con l’edificazione dell’Arco, Emanuele Filiberto di Savoia.

La pubblicazione è corredata di un’ampia raccolta di immagini: Il cinquecentesco arco di Piazza nell’illustre città di Chieri

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La lapide in onore e ricordo dell’artista chierese Alberto Maso Gilli